I Carabinieri di Ruvo di Puglia con il supporto delle Guardie giurate per l'Ambiente di Corato hanno monitorato, tracciato e posto in sequestro preventivo cautelare la miniera della morte a cielo aperto.
Un enorme "nascondiglio" ben occultato perfino ai frequenti monitoraggi aerei ma che non è sfuggito ai Carabinieri che prontamente hanno operato a tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini.
Il rischio in quel punto di aereodispersione di questi silicati fibrosi è elevata, poiché si trova al culmine ed incontro di lame naturali dove i venti si intrecciano e a disperdono a distanza quella polvere maledetta.
Una persona di Bari, L.L., è stata denunciata all'Autorità giudiziaria per violazione della legge 27 marzo 1992, n. 257 "Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto", del DLgs 152/2006 "Norme in materia ambientale", del DLgs 42/04 "Codice dei beni culturali e del paesaggio" e per violazione dell'art. 734 del codice penale.
Adesso spetterà all'Autorità sanitaria comunale farsi carico della messa in sicurezza e bonifica del terreno.
I carabinieri sono comunque sulle tracce di un mezzo pesate con il carico coperto da enormi teli che è stato visto aggirarsi proprio sui luoghi degli scarichi. Forse neanche il conducente di quel mezzo conosce la portata devastante del carico che ha gestito e, gioco forza respirato.