Questa modalità, per la particolare gravità, configura un illecito di natura penale punito con una pena sino a 1.550 euro di ammenda e la confisca e distruzione dei richiami illegali. L’utilizzo di richiami acustici a funzionamento meccanico o elettromeccanico consente, riproducendo ininterrottamente in maniera molto fedele alla realtà il canto degli uccelli, di attirare con l’inganno i volatili verso le postazioni di caccia.
Di norma vengono utilizzati, quali richiami, riproduttori di suono appositamente realizzati da varie industrie e in libero in commercio (essendone consentito l’utilizzo (ad esempio per il birdwatching o caccia fotografica)) mentre ne è vietato e sanzionato l’impiego per scopi venatori a causa della facilità d’inganno nell’attirare la fauna selvatica.
Nei sei casi riscontrati nei giorni scorsi si è trattato nella maggior parte di sistemi autocostruiti a basso costo (ma non mancano lettori mp3 o riproduttori digitali). In un particolare caso il richiamo, a riprova della crudeltà e arroganza dei bracconieri, era di tipo blindato, realizzato nella certezza di contrastare con forza gli operatori di vigilanza che ovviamente non hanno desistito nel loro impegno e lo hanno letteralmente sradicato.
I richiami sono stati tutti sequestrati dalle GUARDIE PER L'AMBIENTE ed è stata informata la Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Trani in attesa che la predetta Autorità disponga la confisca e distruzione degli strumenti di reato.
Se nei prossimi giorni proseguiranno e verranno intensificati i controlli per verificare e sanzionare eventuali ulteriori casi di illegalità, nell’interesse della tutela della fauna selvatica e dei cacciatori che legalmente svolgono l’attività venatoria - va rilevato che - il Sindaco del Comune di Ruvo di Puglia, reiterando la famosa Ordinanza per la caccia a territorio limitato, ha chiamato le Guardie per l'Ambiente per far rispettare la stessa.