L'escursione è gratutia e si raggiungerà il luogo con mezzi propri.
L'appuntamento di domenica p.v. è alle ore 8.30 a Corato (BA), presso la sede, in viale Vitt. Veneto n°77 per poi raggiungere - ognuno con i propri mezzi - i luoghi. Informazioni ai numeri telefonici 080/2471764 - 080/2146705 - Cell. 346/6742777
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BOSCO COMUNALE “DIFESA GRANDE”
Il Bosco “Difesa Grande”, con i suoi circa 1890 ettari è uno dei più importanti complessi boscati dell’intera Puglia. Situato nel medio bacino idrografico del fiume Bradano, si estende su un terreno collinare compreso tra il torrente Gravina ad Est ed il torrente Basentello ad Ovest, entrambi affluenti del Bradano.
LA FLORA
Il Bosco “Difesa Grande” è un bosco naturale, spontaneo e rappresenta una residua testimonianza della rigogliosa foresta mesofita che ricopriva gran parte dell’intera Puglia. La parte di querceto è formata, principalmente, da tre specie di caducifoglie: roverella (Quercus pubescens s.l.), cerro (Quercus cerris L.) e farnetto (Quercus fra inetto Ten.).
Nel piano arboreo si possono sono presenti altre latifoglie quali l’orniello (Fraxinus ornus L.), carpinella (Carpinus orientalis Mill.), acero minore e acero campestre (Acer monspessulanum L. e Acer campestre L.). le specie arbustive o arboree che più frequentemente si rinvengono sono, a seconda delle zone, il sorbo (Sorbus domestica L.), corniolo (Corpus mas L.), biancospino (Crataegus monogyna Jacq.), ligustro (Ligustrum vulgare L.), perazzo (Pyrus amygdaliformis L.), fillirea (Phillyrea angustifolia L. e P. latifoglia L.), olmo (Ulmus minor Mill.), ginepro (Juniperus oxicedrus L.), ginestra (Spartium junceum L.). Il sottobosco è costituito in prevalenza da lentisco (Pistacia lentiscus L.), pungitopo (Ruscus aculeatus L.), smilace (Smilax aspera L.) e cisto (Cistus salvifolius L. e Cistus incanus L.).
LA FAUNA
L’uomo ha avuto un ruolo rilevante nel determinare l’assetto faunistico sia attraverso i mutamenti operati, sia come diretto traslocatore di specie. A questi fattori che nel tempo avevano dato un volto proprio e caratteristico al nostro patrimonio faunistico, si sono aggiunti in misura sempre maggiore elementi a più accentuato dinamismo.
Gli incontri non sono rari. Se ci si addentra lungo i sentieri è possibile imbattersi in innocui rettili quali il ramarro (Lacerta viridis), più grande sauro europeo, il colubro liscio (Coronella austriaca), o la Tartaruga di hermann (Testudo hermanni), la più piccola delle tre specie che popolano il Sud dell’Europa; imbattersi in una lepre o una volpe in cerca di cibo nella fitta vegetazione boschiva non è evento poi tanto raro.
Il complesso faunistico è molto ricco grazie ad una massiccia frequenza ornitica di specie del bosco, citiamo in tal senso: il cuculo, il barbagianni, il nibbio reale e il nibbio bruno, la poiana, l’assiolo, l’upupa, il gufo comune, l’allocco, il merlo, la capinera, lo sparviere, la ghiandaia la calandra, l’averla capirossa. Tra i mammiferi ricordiamo il cinghiale, la donnola, il tasso, la puzzola, l’istrice, la faina, ed il sempre più raro gatto selvatico. Oltre i rettili già riportati sono diffusi: il biacco (Coluber viridiflavus), il cervone (Elaphe quatuorlineata), il colubro di Esculapio (Elaphe longissima), la vipera aspide (Vipera aspis), la natrice dal collare (Natrix natrix), la luscengola, il geco e la tarantola dei muri. In un territorio caratterizzato da pochi ristagni di acque meteoriche, risulta piuttosto ricca la presenza di specie di anfibi, quali il tritone italico e il tritone crestato, il rospo comune e smeraldino, la rana verde e la rana agile, la raganella e l’ululone dal ventre giallo, tutte specie di rilevante interesse conservazionistico, in quanto minacciate d’estinzione a livello nazionale ed internazionale.